Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2024 nella rivista Schweizerische Ärztezeitung.Le soluzioni di archiviazione su cloud possono far risparmiare sforzi e costi all’IT. Ma quali risvolti hanno in termini di protezione e sicurezza dei dati? A cosa devono prestare attenzione le professioniste e i professionisti della salute per garantire che i dati sensibili siano adeguatamente protetti anche nel cloud?
Anche voi archiviate i vostri documenti personali in Google Drive, OneDrive, Dropbox, iCloud o con una soluzione simile di archiviazione su cloud? Sì, questa opzione di archiviazione dei dati presenta alcuni vantaggi. Ad esempio, l’accesso alle informazioni è possibile indipendentemente dal luogo in cui ci si trova e dal dispositivo che si sta utilizzando, non è richiesto alcun hardware aggiuntivo e non è necessario creare manualmente i backup. Non sorprende quindi che le soluzioni cloud stiano diventando sempre più popolari anche in ambito professionale.
Dati sanitari nel cloud?
Secondo la Legge sulla protezione dei dati, i dati sanitari sono considerati degni di particolare protezione e non c’è bisogno di rammentarvelo dal momento che siete professionisti della salute. Di conseguenza, questi dati devono essere accuratamente protetti contro l’uso improprio e l’accesso da parte di terzi, anche in caso di archiviazione o scambio tramite un cloud. L’utilizzo del cloud non è vietato e non è un male. Tuttavia, prima di utilizzare soluzioni cloud è essenziale valutarle attentamente e analizzarne i rischi. Infatti, chi ha poca responsabilità – un vantaggio del cloud – purtroppo spesso ha anche poco controllo. Se si caricano i dati su un cloud è difficile controllare cosa succede in seguito: dove sono conservati? Chi può visualizzarli ed eventualmente trattarli?Lucas Schult è Direttore Generale di HIN. In questa sede scrive regolarmente in materia di sicurezza digitale e protezione dei dati.